Urbano II – 1089

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Papa Urbano II, al secolo Oddone di Lagery, era un esponente di punta dell’abbazia di Cluny, della quale fu priore. Apparteneva dunque a quel largo movimento riformatore che, proprio a partire dagli studiosi di quell’abbazia, aveva informato tutta l’azione della Chiesa nella seconda metà del secolo XI e aveva avuto il suo massimo campione in papa Gregorio VII.

Fedele al primato universale della Chiesa romana, Oddone temeva anche il crescente potere islamico che stava insidiando ciò che restava dell’Impero romano d’Oriente, a causa dell’azione bellicosa e aggressiva di un popolo proveniente dalle steppe asiatiche: i Selgiuchidi.

Questi nomadi, dopo essersi convertiti alla fede musulmana, in poco tempo si erano impadroniti della Siria, dell’Anatolia e della Terra Santa, a scapito sia degli arabi che dei bizantini.

Urbano decise di porvi un argine, coinvolgendo prima di tutto quei cristiani che avevano maggiori interessi economici e politici nel Mediterraneo: i normanni del sud.

Organizzò quindi un incontro preparatorio con i due principali successori di Roberto il Guiscardo, morto nel 1085: suo fratello Ruggero conte di Sicilia e suo figlio Boemondo, che era il primogenito e sicuramente il più simile al padre, per coraggio e ambizione.

L’incontro segreto avvenne probabilmente a Banzi e pose le basi per la preparazione di un intervento militare coordinato contro gli infedeli. La motivazione ufficiale era quella di liberare i luoghi santi e fu discussa nei giorni successivi durante il concilio di Melfi.

Subito dopo il concilio Urbano si recò a Bari, dove consacrò al culto la nuova chiesa che raccoglieva le spoglie di San Nicola vescovo, appena trafugate a Myra, in Anatolia, con un’azione corsara organizzata da un commando di mercanti baresi.

Da quel momento saranno numerose le chiese dedicate al santo vescovo in tutto il Mezzogiorno, compresa quella di Melfi che sarebbe passata nelle proprietà dei cavalieri Templari, la cui fondazione è correlata proprio alla spedizione in Terrasanta.

Intanto, una volta acquisita l’adesione dei Normanni, Urbano potè dedicarsi al coinvolgimento degli altri sovrani e nobili cristiani in giro per l’Europa, con altri due concili prima a Piacenza e poi a Clermont.

Quella che sarebbe stata la Prima Crociata partì dunque nel 1099, con il contributo determinante degli eserciti normanni meridionali, che dopo essersi riuniti a Melfi nei pressi della chiesetta rupestre delle Spinelle, si incamminarono verso i porti pugliesi sotto la guida di Boemondo e di suo nipote Tancredi.

Le gesta degli eroi normanni, che conquistarono Antiochia e Gerusalemme, sono cantate nella Gerusalemme Liberata, celebre opera in versi del poeta Torquato Tasso.