La sala del gentiluomo

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Questa sala è la prima di tre che ospitano la parte più consistente della pinacoteca vescovile.

L’opera più significativa è un Trittico della Madonna con Gesù Bambino e santi vescovi attribuita a Francesco da Tolentino e proveniente dalla chiesa di Sant’Antonio, già di San Francesco.

Francesco da Tolentino si iscrive nel filone della cultura figurativa marchigiana di inizio cinquecento. Fu attivo in Italia centrale e meridionale tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, anche se ha lasciato soltanto due opere autografe: due polittici datati e firmati dal cui confronto si è attribuita a posteriori l’intera sua opera.

L’affinità tra alcuni suoi dipinti e l’opera del Perugino fa ipotizzare una sua possibile formazione alla scuola di questo maestro, o comunque una buona conoscenza delle sue opere, come di quelle del Pinturicchio. Discese a sud forse al seguito del pittore veneto Antonio Solario, detto lo Zingaro, contribuendo al rinnovamento della scuola pittorica meridionale fortemente caratterizzata da ascendenze nordiche e fiamminghe.

Fu autore di numerosi polittici e altre raffigurazioni sacre in tutto il viceregno napoletano, terminando la sua carriera in Puglia intorno agli anni ’40 del cinquecento.