Le questioni siciliane di Ibn Sab’in

shadow

Si narra che Federico II abbia posto a Ibn Sab’in, sapiente dei Sufi di Al-Andalùs, cinque domande:

1) Dicono che Aristotele abbia sostenuto l’eternità del mondo, ma è dubbio che l’abbia anche dimostrata. Se non l’ha fatto, di che genere è dunque il suo discorso?

2) Qual è lo scopo della teologia e quali sono i suoi presupposti necessari, ammesso che essa ne abbia alcuno?

3) Che cosa sono le categorie, come le si adopera nelle scienze, sono esse realmente dieci o è possibile che siano di meno, o di più e quale ne è la prova?

4) Qual è la prova dell’immortalità dell’anima? Essa è davvero immortale?

5) Che significa la frase (hadith) del profeta Maometto secondo cui “il cuore del credente è fra due dita del Misericordioso“?

Il giovane studioso andaluso fu l’unico capace di rispondere e per questo fu lautamente compensato da Federico, ma respinse con sdegno i ricchi doni che gli furono offerti. Le sue risposte sono contenute in un unico, preziosissimo manoscritto di 98 pagine che si trova custodito presso l’antica Bodleian Library dell’Università di Oxford.