Ospedali e Scuole Pie

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Lungo la via della Sélice, in prossimità della porta di Santa Maria o dei Balnea si si trovava un tempo la chiesa della Nunziata, poi di San Giuseppe. Adiacente ad essa e a ridosso della porta e del massiccio rivellino di protezione, oggi abbattuti, sorgeva l’omonimo ospedale della Nunziata: si trattava in realtà di un luogo di alloggio per gli stranieri che non facevano in tempo a entrare in città all’ora di chiusura delle porte.

Un altro ospedale religioso per l’accoglienza dei poveri e bisognosi fu realizzato fuori dalle mura, in contrada Fontana cioè presso i Balnea, lungo l’asse della Melfia, su iniziativa del cavaliere Busone di Fabriano, contemporaneo dei fiorentini Portinari attivi a Melfi in epoca angioina. Un terzo si trovava nel borgo San Michele, presso la chiesa scomparsa di Santo Stefano ed era curato dai padri Ospedalieri.

All’interno delle mura, adiacente alla cattedrale, era l’ospedale per ammalati istituito dall’ordine laicale Fatebenefratelli di San Giovanni di Dio. Ha ospitato l’ospedale pubblico fino agli anni ’70 del XX secolo.

I Padri Somaschi di San Girolamo prima e le cosiddette Scuole Pie dopo, entrambi dediti all’insegnamento, si ubicarono nell’area collocata alle spalle della Cattedrale, di cui curavano gli orti didattici e sulla quale edificarono varie strutture, tra cui il Seminario e il convento di Sant’Agostino, abbattuti dopo il terremoto del 1930 per edificare il Palazzo di Giustizia.

La zona di Sant’Agostino ospita tuttora il polo scolastico del centro storico, con interessanti edifici di architettura fascista. La tradizione educativa della città, le cui radici storiche sono riconducibili a questi due ordini, ne ha fatto fino alla data odierna un polo di riferimento formativo di tutta la zona.

Tra gli ordini cavallereschi va citata la presenza dell’Ordine di Malta che avevano una propria commenda con proprietà nei pressi della porta Venosina, censita fino alle leggi repressive napoleoniche del 1809.