Tela di San Gaetano e la grande peste del 1656

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Nel braccio destro del transetto si trova una tela a olio raffigurante San Gaetano che implora pietà all’Altissimo per la peste. L’opera è di Andrea Miglionico, pittore originario di Montepeloso – oggi Irsina – attivo a cavallo tra Sei e Settecento, discepolo della scuola napoletana di Luca Giordano. Miglionico è autore di varie altre opere presenti a Melfi, sia in Cattedrale che nell’attiguo Museo Diocesano.

La grande peste del 1656 decimò la popolazione del Regno di Napoli, già provata da un’eruzione del Vesuvio del 1631 e dalla rivolta del 1647, meglio nota come rivolta di Masaniello, che portò alla proclamazione della Repubblica Partenopea. Per Melfi il secolo si concluderà con un’altra tragedia: il disastroso terremoto del 1694 che finirà di decimare la già provata popolazione ed è raffigurato in un quadro visibile più avanti durante il percorso in cattedrale.

Recentemente nella vicina Chiesa di San Lorenzo a Melfi, durante alcuni scavi, è stata ritrovata una lapide che cela una fossa comune in cui sono stati sepolte le numerose vittime subite anche da questa città. La lapide riporta l’inquietante scritta:

tempore pestis 1656 no aperiatur

periodo della peste del 1656 non aprire