Gli eroi dalla corona d’oro

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La tomba delle corone d’oro era destinata a tre deposizioni maschili. Rinvenuta nel 1986 a Lavello in località Carrozze, lungo la strada di collegamento tra Forentum e Canosa, ricorda gli ipogei di quest’ultima città per la struttura monumentale. E’ datata agli inizi del III secolo a.C.

La camera sepolcrale accoglieva tre individui, due adagiati negli angoli in fondo e uno disposto in senso trasversale vicino alla parete di destra, appartenenti allo stesso nucleo familiare e sepolti in momenti differenti. Identificati come cavalieri per la presenza di morsi per il cavallo, erano accompagnati da un ricco corredo, confrontabile esclusivamente con quelli rinvenuti nelle monumentali tombe a camera di Canosa e di Arpi. L’esibizione del rango aristocratico è testimoniata dall’eccezionale rinvenimento di quattro corone d’oro costituite da foglie di alloro e di mirto e da rosette.

La deposizione di corone auree all’interno di tombe deve essere interpretata come simbolo di eroizzazione del defunto, in quanto, secondo un passo di Aristofane, il dono della corona starebbe a simboleggiare la vittoria del defunto nella battaglia della vita. Altrettanto significativa una serie di oggetti che rimanda a rituali e a costumi di matrice greca, come gli strigili utilizzati dagli atleti per detergere il corpo a conclusione della gara, gli stili per scrivere, le pedine e gli astragali per il gioco.