Allegoria della matematica

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La scultura non mostra alcun dato che possa far risalire all’autore ed all’anno di esecuzione, pertanto la datazione proposta è riferibile all’analisi stilistica dell’opera. Il modo in cui è condotto il panneggio, l’eleganza della posa e la raffinatezza dei tratti scolpiti rimandano al fare scuoltoreo della prima metà del XVIII secolo, quando in tutta l’Italia meridionale si diffondono i moduli stilistici provenienti dai grandi centri.

Molto probabilmente, la sua committenza è da riferirsi a qualche membro della famiglia Doria. A suggerire tale committenza è un dato che si legge fra i documenti che descrivono la famiglia Doria e la loro residenza a Melfi: nell’inventario dei beni del 1741, redatto in occasione del passaggio della gestione tra i governatori Ristori e Isola, si parla di “quattro grandi cacce, due grandi di caccia, quattro mezzane di cacce, oltre a dipinti con soggetti sacri, allegorie, ritratti di principi, scene di battaglia, paesaggi e fiori”.

Le allegorie citate in quel documento, potrebbero essere proprio le tre sculture raffiguranti la scienza, la musica e la pittura, conservate nella residenza dei principi. Un altro dato che rimanda alla committenza nobiliare è il materiale con cui è realizzata la scultura. Il marmo infatti, essendo più pregiato di altri materiali, era anche più costoso, segno che la committenza poteva permetterselo.

Il soggetto raffigura la personificazione dell’arte delle scienze matematiche, come suggerisce la presenza della squadra, attributo che la identifica. La figura ha sembianze femminili ed è scolpita a mezzo busto, con il capo ruotato di tre quarti rispetto al busto. I capelli sono raccolti in un’alta acconciatura, dalla quale è sciolta una ciocca che ricade sulla spalla sinistra. Un abbondante panneggio copre le spalle della donna, lasciandole scoperti i seni e termina con uno sbuffo di stoffa sul davanti, che si ferma sulla base della squadra. La scultura è fissata a un trespolo in marmo di colore giallo ocra e poggia su un piedistallo in legno dorato e dipinto.